Pillole di storia... militare... della bici
La bicicletta come mezzo di locomozione militare
Ormai siamo giunti nei tempi, passateci il termine, "moderni.
Apriamo la parentesi bellica per ricordare che la bici fu introdotta come mezzo di locomozione militare, anche
se con un ruolo marginale, alle soglie del primo grande conflitto.
Soltanto nel 1898 grazie ad un giovane tenente dei bersaglieri, Luigi Camillo Natali, la bicicletta divenne protagonista: venne formata in Italia la prima compagnia sperimentale di bersaglieri ciclisti.
Soltanto nel 1898 grazie ad un giovane tenente dei bersaglieri, Luigi Camillo Natali, la bicicletta divenne protagonista: venne formata in Italia la prima compagnia sperimentale di bersaglieri ciclisti.
La compagnia ebbe molto successo, mettendo in luce le
potenzialità della bicicletta come mezzo militare. Fu allora che da mezzo di
locomozione divenne anche un simbolo.
Intanto va sottolineato come, già allora, siano stati introdotti elementi tecnici che poi sono stati ripresi come "novità" solamente nell'ultima fase della storia ciclistica.
La bici "pieghevole" e l'ammortizzatore in realtà non sono storia moderna ma invenzioni già introdotte con il corpo dei bersaglieri.
Intanto va sottolineato come, già allora, siano stati introdotti elementi tecnici che poi sono stati ripresi come "novità" solamente nell'ultima fase della storia ciclistica.
La bici "pieghevole" e l'ammortizzatore in realtà non sono storia moderna ma invenzioni già introdotte con il corpo dei bersaglieri.
Poi occorre aprire la parentesi su alcuni personaggi italiani passati alla storia,
diventati famosi per le loro gesta e le loro storie particolari legate al
ciclismo: il bersagliere volontario Enrico Toti, Ottavio Bottecchia
“esploratore d’assalto” e il ciclista Gino Bartali.
Enrico Toti, vittima di un incidente sul lavoro che gli
portò via una gamba, non perse mai la passione per i viaggi. Senza la gamba
sinistra, Toti attraversata terre lontane e sconosciute con la sua amata
bicicletta. Allo scoppio della Grande Guerra Toti presentò la domanda di
arruolamento volontario venendo sempre respinto. Riuscì ugualmente a rendersi
utile come portaordini civile, facendo la spola con la sua bicicletta tra le prime
linee e la retrovia, catturando fucili e munizioni austriache per poterle
riutilizzare.
Scrivendo al Duca d’Aosta del suo amore per la patria e il
suo desiderio di combattere nonostante la menomazione, riuscì a far parte del
terzo battaglione ciclisti. Nel 1916, andando all’assalto di una trincea
austro-ungarica, venne ferito ben tre volte ma continuò comunque a combattere e
prima di morire ebbe la forza di la propria gruccia contro il nemico.
Un’immagine che divenne uno dei simboli italiani della Grande Guerra.
Ottavio Bottecchia scoprì la sua passione per la bicicletta
allo scoppio della Grande Guerra quando venne affidato ad un reparto speciale
dei bersaglieri, quello degli “esploratori d’assalto”. Pedalava sulle montagne
con la mitragliatrice in spalla e partecipava alle gare organizzate dal
luogotenente Gallia per i suoi soldati. Fu così che Bottecchia iniziò la sua
carriera da ciclista ufficiale.
Nel 1923 venne notato da un giornalista parigino che era
alla ricerca di ciclisti per il Tour de France. Ottavio Bottecchia arrivò al
secondo posto e questo risultato lo consacrò agli onori della cronaca sia in
Francia sia in Italia, rendendolo una celebrità. Seguirono altri successi,
venne incoronato campione negli anni successivi e grazie a questo Bottecchia
poté mantenere la sua famiglia. Morì nel 1927, all’apice della sua fama: venne
trovato agonizzante sulla strada a Peonis di Trasaghis, dove oggi sorge un
monumento in suo ricordo.
Gino Bartali era un ciclista su strada e dirigente sportivo
italiano. Diventò famoso per la sua attività in favore degli ebrei durante la
Seconda guerra mondiale: trasportò all’interno della sua bicicletta dei
documenti falsi per aiutarli ad avere una nuova identità. Per questo suo atto
di eroismo, dopo la sua morte nel 2005 il Presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi consegnò alla moglie di Bartali la medaglia d’oro al valor
civile e Bartali ha ricevuto il suo spazio nel giardino dei giusti.
E la storia continua...
Dalla Redazione Slow Bike Tourism
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