Emilia Romagna slow
Camminare o pedalare lentamente, assaporando il gusto del ritmo cadenzato viaggiando con lo sguardo fino all’orizzonte, dove il
cielo si mischia con il mare e la terra.
Un viaggio porta con se emozioni difficilmente descrivibili,
un patrimonio di sensazioni e percezioni difficili da comprendere da
divano di casa. Le vedute e i panorami che si aprono, gli incontri furtivi con gli abitanti del bosco, i profumi
della montagna sono elementi che difficilmente trovano la loro
collocazione fuori dal momento in cui li sentiamo.
Ogni viaggiatore è sempre alla ricerca di una dimensione interiore
che si manifesta in una situazione, in un incontro con una particolare
natura che non è solamente una visione, un monte – una valle, ma un
qualcosa di più che finisce per coinvolgere anche il dominio dello
spirito.
L’Emilia Romagna è da sempre terra di passaggio. Posizionata in modo
orizzontale rispetto allo stivale è stata tappa obbligata per viandanti,
merci e pellegrini diretti nelle più disparate regioni d’Europe e del
Mediterraneo. Ma l’Emilia Romagna è anche una terra ricca di antiche
testimonianze di fede racchiuse nella sua cultura, nei luoghi di
preghiera e nelle vie che un tempo correvano tra abbazie e conventi, tra
cattedrali e antichi luoghi di culto. Per i pellegrini tutti questi
itineari erano fonte di sicurezza in quanto attraversavano luoghi puri,
di spirito e rappresentavano il segno stesso della cultura
dell’accoglienza attraverso le tante stazioni di sosta presenti lungo le
valli dell’Appennino.
Oggi tutti questi percorsi sono sentieri su una mappa che conduce
all’anima slow del territorio, mete di turismo naturalistico e religioso
attorno alle quali ruotano mondi riconducibili all’arte, all’esperienza
sostenibile e alla tradizione di una parte dell’Emilia-Romagna ancora
da scoprire.
L’Emilia-Romagna offre oggi la possibilità di percorrere 14 di queste antiche vie di pellegrinaggio
su tracciati pedonali e ciclabili, caratterizzati da una forte valenza
spirituale, storica e naturalistica e che rientrano all’interno delle
mete del turismo religioso-culturale. Questi Cammini tutti mappati e in
gran parte segnalati con indicazioni specifiche e sono: la Via Francigena, riconosciuta oggi dal Concilio Europeo come itinerario culturale; la Via Romea Germanica, la Via Romea Nonantolana e Romea Longobarda, antichi itinerari europei di pellegrinaggio verso Roma; la Via degli Abati, che ripercorre i percorsi seguiti dagli Abati per attraversare gli Appennini; il Cammino di Sant’Antonio, il Cammino di Assisi, il Cammino di San Vicinio, il Cammino di San Francesco, legati ai luoghi caratterizzati dalla vita di San Francesco e Sant’Antonio; la Via degli Dei, che collega Bologna a Firenze; il Sentiero di Matilde di Canossa che unisce l’appennino reggiano alla Toscana; la Piccola Cassia, uno dei tanti sentieri che portava a Roma congiungendosi con la Via Francigena; la Via di Linari, in territorio parmense; il Cammino di Dante, che collega Ravenna a Firenze.
Via degli Abati
Tappe in Emilia-Romagna: 6
Lunghezza in Emilia-Romagna: 127 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 127 Km
Aperta dai monaci di Bobbio che la percorrevano come via sicura nei
collegamenti tra le città di Pavia e Roma; la via era strettamente
collegata con i monasteri di Gravago, Corte Torresana e San Giovanni in
Pontremoli – Bobbio – e consentiva un controllo completo sia dei
viandanti che delle carovane da e per Roma attraverso l’Appennino
settentrionale. Il percorso era utilizzato anche dai pellegrini
irlandesi che nel cammino verso Roma includevano una sosta a Bobbio per
pregare sul sepolcro di San Colombano, abate irlandese fondatore della
locale Abbazia.
Via Francigena
Tappe in Emilia-Romagna: 6
Lunghezza in Emilia-Romagna: 143 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 143 Km
La Via Francigena
è un lungo itinerario a carattere Europeo che partendo da Canterbury
arriva alla tomba di San Pietro a Roma, attraversando 4 paesi e tredici
regioni europee.
Nasce come minuzioso resoconto di viaggio del X secolo d.c. redatto dal Vescovo Sigerico e, come tutte le grandi arterie di comunicazione, ha visto nei secoli un flusso constante di pellegrini, fatto che l’ha resa sia un luogo privilegiato di comunicazione delle diverse culture europee, sia la fucina culturale, artistica ed economica dell’Europa Moderna.
Nel tratto emiliano romagnolo la Via Francigena attraversa alcuni borghi storici di grande valore storico e spirituale come Bobbio e Berceto. In particolare l’abitato di Bobbio, durante il medioevo, era un luogo di estremo valore spirituale; qui infatti sorgeva la l’Abbazia di San Colombano, fondata nel 614 dal monaco irlandese Colombano, che era uno dei luoghi sacri, e sicuri, che si incontravano lungo la via che portava alla Tomba di Pietro a Roma.
Nasce come minuzioso resoconto di viaggio del X secolo d.c. redatto dal Vescovo Sigerico e, come tutte le grandi arterie di comunicazione, ha visto nei secoli un flusso constante di pellegrini, fatto che l’ha resa sia un luogo privilegiato di comunicazione delle diverse culture europee, sia la fucina culturale, artistica ed economica dell’Europa Moderna.
Nel tratto emiliano romagnolo la Via Francigena attraversa alcuni borghi storici di grande valore storico e spirituale come Bobbio e Berceto. In particolare l’abitato di Bobbio, durante il medioevo, era un luogo di estremo valore spirituale; qui infatti sorgeva la l’Abbazia di San Colombano, fondata nel 614 dal monaco irlandese Colombano, che era uno dei luoghi sacri, e sicuri, che si incontravano lungo la via che portava alla Tomba di Pietro a Roma.
Via di Linari
Tappe in Emilia-Romagna: 7
Lunghezza in Emilia-Romagna: 110 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 110 Km
La Via di Linari nasce
anticamente come deviazione sicura dal tragitto della Via Francigena
attraverso il Passo del Lagastrello, e prendeva il nome dall’omonima
Abbazia posta sul crinale di Confine tra la Toscana e l’Emilia Romagna.
Via Matildica del Volto Santo
Tappe in Emilia-Romagna: 9
Lunghezza in Emilia-Romagna: 140 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 140 Km
La Via Matildica del Volto Santo
è un tracciato che oggi permette di ripercorrere l’antica rete di
itinerari che attraversavano in senso longitudinale il nord Italia
all’interno dei territori della Contessa Matilde di Canossa.
In queste terre ancora oggi si leggono i segni lasciati da Matilde e
dai suoi avi, di Sant’Anselmo da Lucca, vescovo itinerante con Matilde
che da Lucca si è spostato a Reggio Emilia e poi a Mantova (di cui è
ancora Santo Patrono), e di San Pellegrino il principe scozzese che
sulle orme di San Colombano ha ripercorso lo stesso cammino dal Nord
Europa.
Il tracciato della Via faceva parte della più ampia rete stradale europea che connetteva il Soglio Pontificio romano ai Regni germanici e del Nord del continente.
Il tracciato della Via faceva parte della più ampia rete stradale europea che connetteva il Soglio Pontificio romano ai Regni germanici e del Nord del continente.
La Via Matildica oggi unisce Mantova, città UNESCO e forse luogo di
nascita della stessa Contessa, a Lucca, dove è ospitato il Volto Santo
attraversando i borghi di Guastalla e Gualtieri,
antica capitale della famiglia Bentivoglio oggi inserita nella lista
dei Borghi più Belli d’Italia, per arrivare alla città di Reggio Emilia e continuare verso il Castello di Canossa, San Pellegrino in Alpe e gli eremi spirituali del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, oggi riserva Mab Unesco.
Il sentiero ridiscende poi verso le colline toscane della Garfagnana, per raggiungere infine la città toscana di Lucca.
Il sentiero ridiscende poi verso le colline toscane della Garfagnana, per raggiungere infine la città toscana di Lucca.
Via Romea Nonantolana
Tappe in Emilia-Romagna: 6
Lunghezza in Emilia-Romagna: 207 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 207 Km
Di origine Longobarda, la Via Romea Nonantolana
deve il suo nome all’Abbazia di Nonantola, punto di partenza del
Cammino, e fa oggi parte del progetto Cammini d’Europa: una rete europea
di storia, cultura e turismo.
Particolarità del Cammino Nonantolano è quello di dividersi in due percorsi distinti: il percorso occidentale, che si sviluppa lungo la sponda sinistra del fiume Panaro, e il percorso orientale, che ne percorre, invece, la sponda destra.
Entrambi i tracciati partono da Nonantola e si ricongiungono a Fanano per poi proseguire verso il crinale appenninico e valicarlo al passo di Croce Arcana.
Il tracciato della Via Romea Nonantolana si innesta (limitatamente al tratto emiliano romagnolo), sulla via Romea Strata, che dal nord est dell’Italia va verso Roma, congiungendosi inoltre, presso la località di Fucecchio in toscana, con l’itinerario della Via Francigena, in direzione Roma.
Particolarità del Cammino Nonantolano è quello di dividersi in due percorsi distinti: il percorso occidentale, che si sviluppa lungo la sponda sinistra del fiume Panaro, e il percorso orientale, che ne percorre, invece, la sponda destra.
Entrambi i tracciati partono da Nonantola e si ricongiungono a Fanano per poi proseguire verso il crinale appenninico e valicarlo al passo di Croce Arcana.
Il tracciato della Via Romea Nonantolana si innesta (limitatamente al tratto emiliano romagnolo), sulla via Romea Strata, che dal nord est dell’Italia va verso Roma, congiungendosi inoltre, presso la località di Fucecchio in toscana, con l’itinerario della Via Francigena, in direzione Roma.
Via Romea Strata Longobarda
Tappe in Emilia-Romagna: 12
Lunghezza in Emilia-Romagna: 186 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 186 Km
Il nome Via Romea Strata indicava
un tempo una serie di antichi itinerari che dall’Europa Centro
Orientale arrivavano ai confini della penisola italiana.
Essendo il tragitto composto da più tracciati, veniva solitamente diviso in sette piccoli differenti percorsi che, una volta attraversato il fiume Po, confluivano in Emilia Romagna all’altezza di Badia Polesine.
Nel tratto che attraversa l’Emilia-Romagna oggi la Via Romea Strata è definita Romea Longobarda -Nonantolana, in quanto si innesta per un lungo tratto sulla Via Romea Nonantolana, attraversando alcuni centri storicamente nevralgici di pellegrinaggio come il Duomo di Modena, l’Abbazia di Nonantola e l’Ostello dei pellegrini di Fanano.
Attraversato il crinale appenninico la Via Romea Longobarda ridiscende nuovamente verso Pistoia e San Miniato, dove prosegue verso sud ricongiungendosi con il tragitto della Via Francigena
Essendo il tragitto composto da più tracciati, veniva solitamente diviso in sette piccoli differenti percorsi che, una volta attraversato il fiume Po, confluivano in Emilia Romagna all’altezza di Badia Polesine.
Nel tratto che attraversa l’Emilia-Romagna oggi la Via Romea Strata è definita Romea Longobarda -Nonantolana, in quanto si innesta per un lungo tratto sulla Via Romea Nonantolana, attraversando alcuni centri storicamente nevralgici di pellegrinaggio come il Duomo di Modena, l’Abbazia di Nonantola e l’Ostello dei pellegrini di Fanano.
Attraversato il crinale appenninico la Via Romea Longobarda ridiscende nuovamente verso Pistoia e San Miniato, dove prosegue verso sud ricongiungendosi con il tragitto della Via Francigena
Piccola Cassia
Tappe in Emilia-Romagna: 9
Lunghezza in Emilia-Romagna: 113 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 113 Km
La Piccola Cassia è
un’antica strada di origine romana che continuava verso Nord,
l’itinerario della più famosa Via Cassia attraversando il territorio
montano tra Modena e Bologna.
Il suo utilizzo nel tempo fu molto ampio, le sue origini risalgono infatti ai tempi della conquista ed espansione romana in Pianura Padana con la conseguente fondazione di nuove colonie e riorganizzazione del sistema viario preesistente.
L’itinerario della Piccola Cassia, rimasto invariato, nasce dalla porta Sud della città di Modena e prosegue lungo il crinale tra la valle del Panaro e quella del Samoggia in direzione dei borghi di Zocca e Castel d’Aiano, dove si immette nella Valle del fiume Reno.
Attraversati gli Appennini il percorso del Cammino ridiscende in territorio toscano e, attraverso la Valle dell’Ombrone, giunge finalmente a Pistoia, dove si ricongiunge con la Via Cassia in direzione di Roma.
Il suo utilizzo nel tempo fu molto ampio, le sue origini risalgono infatti ai tempi della conquista ed espansione romana in Pianura Padana con la conseguente fondazione di nuove colonie e riorganizzazione del sistema viario preesistente.
L’itinerario della Piccola Cassia, rimasto invariato, nasce dalla porta Sud della città di Modena e prosegue lungo il crinale tra la valle del Panaro e quella del Samoggia in direzione dei borghi di Zocca e Castel d’Aiano, dove si immette nella Valle del fiume Reno.
Attraversati gli Appennini il percorso del Cammino ridiscende in territorio toscano e, attraverso la Valle dell’Ombrone, giunge finalmente a Pistoia, dove si ricongiunge con la Via Cassia in direzione di Roma.
Via degli Dei
Tappe in Emilia-Romagna: 3
Lunghezza in Emilia-Romagna: 67 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 67 Km
Tracciata originariamente intorno al VII-IV secolo A.C., la Via degli Dei deve la sua sistemazione definitiva si deve all’opera dell’ingegneria Romana.
Con la caduta dell’Impero Romano la strada perse parte della pavimentazione originaria riducendosi ad un piccolo sentiero. Con l’avvento delle moderne vie carrabili perse definitivamente la sua funzione e la sua riscoperta fu opera di un gruppo di appassionati escursionisti che negli anni ’80 del 1900 recuperò l’antico tracciato che deve il suo nome ai suggestivi toponimi montani che attraversati : Monte Adone, Monte Venere, Monte Giunone.
Oggi la Via degli Dei è uno straordinario percorso attrezzato che si snoda tra i paesaggi più suggestivi dell’Appennino Tosco-Emiliano; una esperienza accessibile anche ai non esperti e con una ripartizione a tappe di media difficoltà.
Con la caduta dell’Impero Romano la strada perse parte della pavimentazione originaria riducendosi ad un piccolo sentiero. Con l’avvento delle moderne vie carrabili perse definitivamente la sua funzione e la sua riscoperta fu opera di un gruppo di appassionati escursionisti che negli anni ’80 del 1900 recuperò l’antico tracciato che deve il suo nome ai suggestivi toponimi montani che attraversati : Monte Adone, Monte Venere, Monte Giunone.
Oggi la Via degli Dei è uno straordinario percorso attrezzato che si snoda tra i paesaggi più suggestivi dell’Appennino Tosco-Emiliano; una esperienza accessibile anche ai non esperti e con una ripartizione a tappe di media difficoltà.
Cammino di S.Antonio
Tappe in Emilia-Romagna: 15
Lunghezza in Emilia-Romagna: 258 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 258 Km
Il Cammino di Sant’Antonio si
sviluppa tra Veneto, Emilia Romagna e Toscana lungo un percorso che
ripercorre i luoghi che agli inizi del XII secolo videro la presenza di
uno dei più amati e venerati santi di tutta la cristianità.
Partendo da Camposampiero/Padova, l’itinerario del Cammino si snoda in direzione Sud per più di 400 km, entrando in Emilia-Romagna attraverso il guado sul Po di Ferrara e raggiungendo il Santuario di San Luca a Bologna.
Il Cammino attraversa poi alcuni piccoli borghi come Dozza, la città dipinta sede dell’Enoteca Regionale, prima di entrare nel Parco delle Foreste Casentinesi riserva Mab Unesco.
Il tracciato conduce quindi all’Eremo di Montepaolo, importante santuario antoniano in Emilia Romagna e prima residenza italiana – 1221 e 1222 – del Santo, che qui visse dopo aver incontrato ad Assisi San Francesco.
Partendo da Camposampiero/Padova, l’itinerario del Cammino si snoda in direzione Sud per più di 400 km, entrando in Emilia-Romagna attraverso il guado sul Po di Ferrara e raggiungendo il Santuario di San Luca a Bologna.
Il Cammino attraversa poi alcuni piccoli borghi come Dozza, la città dipinta sede dell’Enoteca Regionale, prima di entrare nel Parco delle Foreste Casentinesi riserva Mab Unesco.
Il tracciato conduce quindi all’Eremo di Montepaolo, importante santuario antoniano in Emilia Romagna e prima residenza italiana – 1221 e 1222 – del Santo, che qui visse dopo aver incontrato ad Assisi San Francesco.
Via Romea Germanica
Tappe in Emilia-Romagna: 18
Lunghezza in Emilia-Romagna: 260 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 260 Km
La Via Romea Germanica
nasce nel XIII secolo come trascrizione dell’itinerario che il Monaco
Alberto di Stade percorse nel 1236 per raggiugnere la città di Roma e
rappresentava una delle “Peregrinationes Majiores” con cui pellegrini,
Re e Imperatori del Nord Europa attraversavano il continente per
raggiungere la città Santa.
Il percorso attraversa tutt’ora alcune località simbolo della cristianità. Da Ausburg, dove fu definito lo scisma del 1517 passando per Trento, città della Controriforma, e Padova; entra in Emilia Romagna all’altezza del territorio Ferrarese, dove è possibile percorrere alcune varianti, e arriva alla Ravenna Bizantina.
Una volta arrivata ai rilievi appenninici, il percorso Romeo sale verso Bagno di Romagna e il passo Serra, da cui ridiscende poi verso la Toscana, per finire a Roma, sede del Soglio Pontificio.
Il percorso attraversa tutt’ora alcune località simbolo della cristianità. Da Ausburg, dove fu definito lo scisma del 1517 passando per Trento, città della Controriforma, e Padova; entra in Emilia Romagna all’altezza del territorio Ferrarese, dove è possibile percorrere alcune varianti, e arriva alla Ravenna Bizantina.
Una volta arrivata ai rilievi appenninici, il percorso Romeo sale verso Bagno di Romagna e il passo Serra, da cui ridiscende poi verso la Toscana, per finire a Roma, sede del Soglio Pontificio.
Cammino di Dante
Tappe in Emilia-Romagna: 13
Lunghezza in Emilia-Romagna: 194 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 194 Km
Il Cammino di Dante è
un itinerario ad anello tra la Romagna e il Casentino che ripercorre
l’ideale percorso che Dante Alighieri compì agli inizi del XII secolo
tra le città di Ravenna
e Firenze e il cui tracciato si sviluppa lontano dalla strada asfaltata
e lungo antichi sentieri “in cresta” di origine etrusco-romana.
Il Cammino ha come estremi del percorso la Tomba di Dante a Ravenna, punto d’inizio del percorso, e il Museo Casa di Dante a Firenze e attraversa in gran parte i luoghi dell’esilio dantesco e che il poeta ha raccontato in molti dei passi della Divina Commedia.
Il Cammino ha come estremi del percorso la Tomba di Dante a Ravenna, punto d’inizio del percorso, e il Museo Casa di Dante a Firenze e attraversa in gran parte i luoghi dell’esilio dantesco e che il poeta ha raccontato in molti dei passi della Divina Commedia.
Cammino di Assisi
Tappe in Emilia-Romagna: 4
Lunghezza in Emilia-Romagna: 72 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 72 Km
Il Cammino di Assisi è
il risultato dell’unione di molti piccoli itinerari di pellegrinaggio
vecchi di secoli, uniti ora in un unico grande percorso che pone al
centro le figure di Sant’Antonio e di San Francesco. Un unico grande
tragitto che da Dovadola si
snoda sino ad Assisi e che rappresenta un’autentica immersione
nella dimensione storico naturalistica dell’Appennino Romagnolo.
L’intero Cammino è stato concepito su dei punti inderogabili, legati all’essenza del pellegrinaggio stesso e alla presenza dei due Santi protagonisti del Cammino: si attraversano quindi luoghi noti come Assisi, La Verna (il sacro monte delle stigmate), Gubbio, Montecasale insieme ad altri centri francescani d’indubbio rilievo religioso come l’eremo della Casella, e l’eremo millenario di Camaldoli, fondato da S. Romualdo di Ravenna.
Lungo il percorso il Cammino permette di accedere al Parco delle Foreste Casentinesi, oggi patrimonio Unesco dell’Umanità
L’intero Cammino è stato concepito su dei punti inderogabili, legati all’essenza del pellegrinaggio stesso e alla presenza dei due Santi protagonisti del Cammino: si attraversano quindi luoghi noti come Assisi, La Verna (il sacro monte delle stigmate), Gubbio, Montecasale insieme ad altri centri francescani d’indubbio rilievo religioso come l’eremo della Casella, e l’eremo millenario di Camaldoli, fondato da S. Romualdo di Ravenna.
Lungo il percorso il Cammino permette di accedere al Parco delle Foreste Casentinesi, oggi patrimonio Unesco dell’Umanità
Cammino di San Vicinio
Tappe in Emilia-Romagna: 12
Lunghezza in Emilia-Romagna: 210 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 210 Km
Il Cammino di San Vicinio è
uno dei più antichi cammini storici italiani e si sviluppa su un
itinerario circolare che si estende per quasi 350 chilometri tra le
provincie di Forlì Cesena, Arezzo e Rimini e che si sovrappone all’antico sistema stradale romano.
Il tracciato prende il nome da San Vicinio, primo vescovo di Sarsina, che fu figura importante del processo di evangelizzazione della provincia ravennate e si snoda lungo i luoghi della vita del Santo.
Il percorso si ispira all’antica asse Roma-Arezzo-Ravenna e ripercorre ambienti naturali tra i più importanti del Centro Nord Italia come il Parco delle Foreste Casentinesi, permettendo inoltre di visitare alcuni dei grandi centri della spiritualità cristiana come: la Madonna del Monte a Cesena, la Basilica di San Vicinio in Sarsina, il Santurario de La Verna, il “Volto Santo” in Borgo San Sepolcro in Toscana e il polo culturale e spirituale dell’Eremo di Camaldoli.
Il tracciato prende il nome da San Vicinio, primo vescovo di Sarsina, che fu figura importante del processo di evangelizzazione della provincia ravennate e si snoda lungo i luoghi della vita del Santo.
Il percorso si ispira all’antica asse Roma-Arezzo-Ravenna e ripercorre ambienti naturali tra i più importanti del Centro Nord Italia come il Parco delle Foreste Casentinesi, permettendo inoltre di visitare alcuni dei grandi centri della spiritualità cristiana come: la Madonna del Monte a Cesena, la Basilica di San Vicinio in Sarsina, il Santurario de La Verna, il “Volto Santo” in Borgo San Sepolcro in Toscana e il polo culturale e spirituale dell’Eremo di Camaldoli.
Cammino di S.Francesco da Rimini a La Verna
Tappe in Emilia-Romagna: 5
Lunghezza in Emilia-Romagna: 98 Km
Lunghezza in Emilia-Romagna: 98 Km
Inaugurato nel 2013 il Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna
ripercorre alcuni luoghi visitati dal Santo nel suo viaggio in
Valmarecchia del 1213.
Caratterizzato da numerosi conventi e
insediamenti sacri, tra cui quello delle Clarisse e dei Frati Minori a
Sant’Agata Feltria e il convento di Sant’Igne, sorto nel 1244 nel bosco
ai piedi della rupe di San Leo,
il percorso recupera antichi sistemi viari e si ricongiunge a La Verna
con gli articolati cammini del Centro Italia dedicati alla figura del
Santo per arrivare sino a Roma.
In Emilia-Romagna il Cammno attraversa la valle del fiume Marecchia nei territori di 10 comuni nelle provincie di Rimini e Forlì-Cesena.
In Emilia-Romagna il Cammno attraversa la valle del fiume Marecchia nei territori di 10 comuni nelle provincie di Rimini e Forlì-Cesena.
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