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"Slow bike tourism", una nuova offerta turistica per scoprire luoghi, arte e cibo del territorio


La offerta turistica del territorio presentata da Cna Ravenna: "Slow Bike Tourism" è una rete d'imprese, un insieme di appassionati della bici che hanno messo in comunione le idee per sviluppare un progetto dedicato alla bicicletta per vivere, gustare, toccare con "ruota" un territorio, l’Emilia-Romagna, e conoscerlo attraverso le sue peculiarità, gli angoli nascosti e le eccellenze che lo caratterizzano. Dalla sella della bici, attraverso una rete di percorsi studiati per pedalare al proprio ritmo e fermarsi per gustare del buon cibo, bere dell'ottimo vino e respirare l'arte, la storia e la cultura che sono propri di quest'angolo d'Italia, senza doversi preoccupare di nulla.

La bicicletta e il ciclismo sono stati e restano un grande fenomeno dell’Emilia-Romagna, un fenomeno culturale prima che sportivo, un mezzo di lavoro degli artigiani, un mezzo di trasporto per famiglie e lavoratori delle cooperative agricole dei braccianti. La bici è stata anche fonte d'ispirazione per grandi scrittori di questa terra: Olindo Guerrini (alias Lorenzo Stecchetti) e Alfredo Oriani, solo per citarne alcuni, ed è il mezzo principe con il quale assaporare tradizioni e cultura di questo lembo d'Italia, l’Emilia-Romagna, che può soddisfare una crescente "fame" di storia e cultura. I luoghi che si possono vivere, visitare sono stati teatro di importanti eventi ed hanno avuto, come attori, illustri personaggi che hanno fatto la storia italiana ed europea. E’ con questo amore per le due ruote e per la natura che Slow Bike Tourism propone una serie di itinerari di turismo in bici, per il piacere di assaporare il vento nei capelli mentre ripercorriamo il territorio.

I tour
L’offerta comprende diversi pacchetti che spaziano dai tre giorni alla scoperta di “Mosaici e natura in Romagna” ai dieci giorni di “Romagna doc: tutte le bellezze in un tour”. E’ possibile anche concordare tour personalizzati, tarati sulle esigenze del cicloturista. E’ inoltre possibile noleggiare bici di varie misure, e ogni percorso è fornito di una guida cartacea che permette di pedalare in autonomia. Importante l’assistenza meccanica lungo il tragitto che può essere fornita direttamente dall’accompagnatore (Ciclo Guida) se presente nella scelta di viaggio o nei Punto Bici attivi sui percorsi, veri e propri centri di assistenza dove si può sostituire una bici danneggiata oppure riconsegnarla nel caso in cui il tour sia iniziato in un Punto Bici diverso.

“Siamo fermamente convinti – sostiene Thomas Randi, portavoce della rete di imprese – che, in ambito turistico, senza un progetto con obiettivi predefiniti, non si possano ottenere risultati importanti. Per questo motivo riteniamo strategico, per gli operatori del settore, l’istituzione di una Rete che possa mettere ordine ai progetti, che si fonte di scambio continuo di idee e confronti, con la garanzia dell’autonomia di ogni singolo partecipante. L’unione, coordinata, fa la forza”. “In Italia – aggiunge Nevio Salimbeni, responsabile di Cna turismo Ravenna - si parla molto di “bici turismo” ma si attiva ancora poco la  pratica dell’organizzazione turistica. E pensare che in Europa oggi è boom della vacanza in bici con un indotto economico di 44 miliardi di euro da cui discendono 2 milioni di viaggi all’anno e almeno 20 milioni di pernottamenti (dati Enit); ma da noi, se escludiamo alcune aree territoriali avanzate, crescono un po’ le ciclabili ma non cresce l’offerta concreta di ciclabilità turistica. Anche per questo vediamo con favore la crescita di sistemi reali di rete che mettano insieme le imprese di produzione, di accoglienza, di comunicazione e di vendita allo scopo di trasformare una generica offerta turistica bike in emozioni ed esperienze uniche nel territorio”. L’assessore al turismo Giacomo Costantini, complimentandosi per l’iniziativa, ha commentato: “E’ molto importante la spinta propulsiva che arriva dal privato per la commercializzazione del nostro territorio. Il turismo non è costituito solo dal ricettivo, ma da più competenze, presenti soprattutto all’interno delle imprese, competenze che vanno a soddisfare le molteplici richieste che un turista sempre più attento richiede. Cosa può fare il Comune per il cicloturismo? Innanzitutto infrastrutturare il territorio e, in seguito, fornire servizi adeguati, sempre in collaborazione con il privato, utili alla piena realizzazione del progetto”.


Dalla Redazione Slow Bike Tourism

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