Un ottobre denso...

Periodo pieno di feste e sorprese

Se vi va, vi proponiamo una carrellata

4-7 Ottobre Cotignola (Ra) Sagna del vino tipico Romagnolo
Venite ad “assaggiare” l’atmosfera di festa del periodo della vendemmia, del duro lavoro nei campi, l’allegria della pigiatura nei tini, vi sembrerà davvero di essere tornati indietro.

La sagra raggiunge il culmine la prima domenica di ottobre e prende il via dalla serata di giovedì.
A far da cornice alla festa saranno le piazze e le vie del centro storico che ospiteranno stand, chioschi, mostre artistiche e di artigianato, giochi popolari.
Per le tre serate sono previsti spettacoli musicali, mentre la domenica pomeriggio c’è la grande animazione degli artisti di strada, il mercatino e la mostatura in piazza eseguita alla vecchia maniera da belle ragazze che pigiano i grappoli a piedi nudi.
Lo stand gastronomico “La Ca’ di Met” rappresenta il principale punto di degustazione ed è aperto tutte le sere e per tutta la domenica. Fra le specialità alla carta spiccano invitanti, la polenta, orecchioni burro e salvia, cappelletti al ragù, rigorosamente fatti a mano e registrati dall’Accademia Italiana della Cucina, la grigliata di carne con braciole di castrato, pancetta di maiale, salsiccia e salame fresco, stufato di pecora con patate; bruschette, piadina e pizza fritta, nonché dolci romagnoli realizzati con mosto d’uva come i “sabadoni” (farina, mosto d’uva bianca, castagne secche cotte, fagioli lessati, scorza di limone) e dei “sugali” (mosto bollito, anice, buccia di limone e mela cotogna).
Il tutto annaffiato da ottimo vino, ma il giudizio spetta a voi
 
7-14-21 Ottobre San Cassiano di Brisighella (Ra) Sagra della Polenta
Se attorno ad un piatto tanto semplice quanto buono si rinnova ogni anno la Sagra della Polenta di San Cassiano significa che quel piatto e quella polenta hanno qualcosa da raccontare anche ai giorni nostri.
La polenta è stata uno dei piatti tipici che ha accompagnato a tavola le generazioni dei nostri genitori e prima ancora dei nostri nonni e dei nostri bisnonni. La semplicità della preparazione e la possibilità di accompagnarla con tanti altri alimenti lo hanno reso un piatto per eccellenza in virtù del fatto che in ogni famiglia si coltivava il grano da trasformare in pane e il mais da trasformare in farina dorata. La “azdora” cominciava per tempo a rimestare nel paiolo sul fuoco del camino fino ad arrivare al momento del pranzo quando tutta la famiglia (e che numerose famiglie c’erano una volta!!!!) si ritrovava attorno alla tavola.
In certe epoche la polenta ha rappresentato l’unico piatto disponibile. Altri alimenti come la carne rappresentavano un lusso, che non sempre ci si poteva permettere se pensiamo anche solo alle uova che venivano raccolte e scambiate al mercato con altri beni di prima necessità come scarpe e vestiario. Nell’ Italia del dopoguerra e nel pieno dello sviluppo economico e industriale questa tradizione è rimasta accesa in ogni casa laddove c’è stata una donna che ha mantenuto la tradizionale preparazione del piatto. I tempi di preparazione di questo piatto sono al giorno d’oggi incompatibili con i ritmi di vita moderni. Riunire la famiglia attorno al tavolo non è più tradizione degna di rispetto. Piatti precotti e preparazioni veloci sono più adatte alla famiglia di oggi che tante volte non ha neppure la possibilità di trovarsi a tavola. Cosa ha ancora da dire questo piatto al nostro tempo? Ci racconta storie che sanno di antico, ci mostra le nostre radici, da dove veniamo e come siamo fatti.
La particolarità della Sagra della Polenta è proprio questa capacità di rimettere a tavola insieme le generazioni più vecchie con quelle giovani. E ognuno su quel piatto racconta le proprie storie vissute o tramandate.

13-14 Ottobre Alfonsine (Ra) Festa dell'UVA
La festa dell’uva si svolge ogni anno il secondo fine settimana di ottobre (sabato e domenica) ma in realtà comincia nella serata del venerdì della settimana precedente la festa stessa con una serata dedicata alla degustazione vini, abbinata a piatti tipici di ottima qualità atti, nel connubio, ad enfatizzare al meglio l’aroma e i sapori nelle quattro portate servite ai partecipanti che vanno dall’antipasto al dolce.
Sin dalla passata edizione la manifestazione ha introdotto una modifica organizzativa lavorando in comunione con l’associazione ONLUS “IL MARE DI FILIPPO” esperienza assolutamente positiva che ha dato modo di pianificare al meglio lo svolgimento della manifestazione stessa e delle future edizioni.

La festa inizia il sabato pomeriggio con una gara podistica a cura della Società “Podistica Alfonsine”, ovviamente non può mancare lo stand gastronomico che mette a disposizione un ampio menù; la serata viene conclusa da un gruppo musicale opportunamente scelto di volta in volta.
La giornata di domenica vede la festa dell’uva svolgersi sin dal mattino con l’apertura di stand e bancarelle, con merceologia sia a tema, sia variegata, proposta al pubblico che inizia ad affluire, vi sono spazi a tema con giochi e anche gare per i bambini; questo settore è a cura del gruppo “CONSULTA DESTRA SENIO”.
La giornata procede con la possibilità di rifocillarsi, gustando gli ottimi piatti “stagionali e non, proposti dallo stand ristorazione della PROLOCO ALFONSINE, alle 14.30 circa, vi è il tradizionale spettacolo di esibizione di balli romagnoli e non, gli  abilissimi “SCIUCAREN” veri maestri della frusta, il tutto proposto  dal GRUPPO BALLERINI MILLELUCI di ALFONSINE. A seguire vi è una sfilata di moda a cura del gruppo “SPAZIO ARTE” che propone capi dei migliori negozi cittadini di questa merceologia.
I presenti possono acquistare il bicchiere della manifestazione che da diritto a tre assaggi gratuiti presso gli stand delle cantine presenti. Tante cose e fra le varie ghiottonerie proposte dalla tradizione romagnola vi sono frittelle, mistocchine, piada fritta (crescentine), sabadoni, ecc.
Il pomeriggio si chiude sulle 19.00, il tempo per tornare a rifocillarsi nello stand gastronomico, per poi assistere allo spettacolo serale

Dalla Redazione Slow Bike Tourism

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