Tra storia e leggenda sul balcone di Romagna

Prosegue il nostro itinerario tra borghi e fiabe

Il nome della città è già una storia da raccontare.
La leggenda vuole che Galla Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio, di passaggio in questi luoghi, assaggiato un vino servito in un'umile coppa di terracotta dicesse:
"Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro ".

Bertinoro quindi ed ecco il nome della città.

Magica l'atmosfera che si respira a Bertinoro, percorrendo le vie acciottolate del borgo, fra palazzi storici, chiese e abitazioni come pure sui sentieri che costeggiano i resti dell’antica cinta muraria, alla scoperta di scorci suggestivi. In realtà pare che il nome derivi dal genitivo dei frati britannici che anticamente soggiornarono qui, britannorum , poi modificatosi nelle varie trascrizioni.
Il vino era l' Albana, prodotto da sempre in questo generoso territorio, conosciuto sin dall'epoca romana.
La Rocca grazie alla sua posizione privilegiata fu una delle opere difensive più temute del tempo e un sicuro rifugio dagli assalti nemici. Per l’importante posizione strategica, fu possesso ambito e nel corso dei secoli ne fecero loro dimora molti nobili personaggi (i conti Cavalcaconte, Federico Barbarossa nel 1177, i Malatesta, gli Sforza, i Borgia) e dal XVI secolo divenne sede vescovile.
Ancora una volta non va trascurato l'aspetto alimentare
Qui a Bertinoro si trova, s
otto il magnifico terrazzo di piazza della Libertà, la Ca’ de Be’ (Casa del Vino), locale panoramico inaugurato dal Tribunato di Romagna e dall’Ente Tutela Vini nel 1971, dove si possono degustare i rinomati vini romagnoli. La Ca’ de Be’ ospita al suo interno l’esposizione degli antichi utensili per la vinificazione oltre che suppellettili e cimeli
Insomma, pedalando non ci faremo mancare nulla
 
Dalla redazione Slow Bike Tourism

Commenti

Post più popolari