Bologna la dotta ma anche... città d'acqua
Non ve lo aspettavate ?
Vero, quando si pensa ad una città d'acqua sovviene Venezia, magari Comacchio, ma Bologna proprio no.
Eppure è una Bologna che esiste, insolita se volete ma c'è
Vogliamo raccontarvi una storia, La storia di Aposa una tra le tante favole vere che popolano le avventure che viviamo in questa terra.
Aposa era la compagna di un Re.
L'Etrusco Fero, sbarcato a Ravenna e qui, nella verde pianura pedecollinare, edificò il primo insediamento. La sua amata però cadde in acqua e scomparve fra i flutti, che da allora ne presero il nome. il villaggio gli Etruschi lo chiamarono Felsina, in onore del frutto dell'amore fra Fero e Aposa. Furono i Romani, in seguito, a battezzare Bononia questa città lungo la via Emilia.
Quindi, quando si rivolgono alla dotta Bologna (Bonomia) con l'appellativo di Felsinea ora intuirete il perchè.
La visita alla Bologna d'acqua è un'esperienza unica: un percorso sotterraneo, agevole e guidato, fra le fondamenta della città. Strati di storia che cominciano dai piloni di legno del ponte romano sulla via Emilia, e conducono sotto all'antica sinagoga, incrociando cunicoli mai del tutto esplorati, ricchi di suggestione e di leggende. II fiume sotterraneo scorre e si gonfia con l'acqua piovana che gocciola dai tombini delle strade, regalando echi e suoni che si perdono nell'oscuro orizzonte di questa trama che, qualcuno dice, avrebbe ispirato anche il Sommo Poeta. La visita a questa Bologna sconosciuta si completa con i luoghi di superficie, seguendo il percorso delle acque del Reno, dalla chiusa della Grada alla vecchia zona portuale (oggi ricoperta), fino alle varie chiuse per la navigazione fuori città. O ancora riscoprendo il grande lavoro dell'architetto siciliano Tommaso Laureti, il quale progettò tutte le opere idrauliche che ancora oggi portano l'acqua dai colli a decantare ai Bagni di Mario (incredibile conserva ottagonale scavata dentro una collina sulla città) per poi arrivare limpida alla Fonte Remonda e scendere ancora fino alla Fontana del Nettuno e alla vicina Fontana Vecchia, in via Ugo Bassi.
Per visitare questa Bologna d'acqua occorre...
No dai questo per stavolta è un segreto che serviamo per la vostra prossima visita a pedali con noi
L'Etrusco Fero, sbarcato a Ravenna e qui, nella verde pianura pedecollinare, edificò il primo insediamento. La sua amata però cadde in acqua e scomparve fra i flutti, che da allora ne presero il nome. il villaggio gli Etruschi lo chiamarono Felsina, in onore del frutto dell'amore fra Fero e Aposa. Furono i Romani, in seguito, a battezzare Bononia questa città lungo la via Emilia.
Quindi, quando si rivolgono alla dotta Bologna (Bonomia) con l'appellativo di Felsinea ora intuirete il perchè.
La visita alla Bologna d'acqua è un'esperienza unica: un percorso sotterraneo, agevole e guidato, fra le fondamenta della città. Strati di storia che cominciano dai piloni di legno del ponte romano sulla via Emilia, e conducono sotto all'antica sinagoga, incrociando cunicoli mai del tutto esplorati, ricchi di suggestione e di leggende. II fiume sotterraneo scorre e si gonfia con l'acqua piovana che gocciola dai tombini delle strade, regalando echi e suoni che si perdono nell'oscuro orizzonte di questa trama che, qualcuno dice, avrebbe ispirato anche il Sommo Poeta. La visita a questa Bologna sconosciuta si completa con i luoghi di superficie, seguendo il percorso delle acque del Reno, dalla chiusa della Grada alla vecchia zona portuale (oggi ricoperta), fino alle varie chiuse per la navigazione fuori città. O ancora riscoprendo il grande lavoro dell'architetto siciliano Tommaso Laureti, il quale progettò tutte le opere idrauliche che ancora oggi portano l'acqua dai colli a decantare ai Bagni di Mario (incredibile conserva ottagonale scavata dentro una collina sulla città) per poi arrivare limpida alla Fonte Remonda e scendere ancora fino alla Fontana del Nettuno e alla vicina Fontana Vecchia, in via Ugo Bassi.
Per visitare questa Bologna d'acqua occorre...
No dai questo per stavolta è un segreto che serviamo per la vostra prossima visita a pedali con noi
Dalla redazione Slow Bike Tourism
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