Lòm a Mêrz
No, tranquilli non stiamo lanciando strali ed invettive.
Non pigliamo a male parole nessuno
Non pigliamo a male parole nessuno
La Romagna è una terra storicamente votata all’agricoltura. Di antoche tradizioni e
l’agricoltura, come molte altre attività “all’aperto” era, ed è
tutt’ora, soggetta alle avversità metereologiche. Così la tradizione
contadina del passato voleva che per scongiurare la malasorte venissero
fatti dei riti propiziatori, come i fuochi magici: i “Lòm a Mêrz” (i lumi di marzo).
L’accensione di falò propiziatori intendeva celebrare l’arrivo della primavera e invocare un’annata favorevole per il raccolto nei campi,
ricacciando il freddo e il rigore dell’inverno nelle tenebre. Il suo significato era
quello d’incoraggiare e salutare l’arrivo della bella stagione,
bruciando i rami secchi e i resti delle potature. Per questa occasione,
negli ultimi tre giorni di febbraio e nei primi tre di marzo, ci si
radunava nelle aie, si intonavano canti e si danzava intorno ai fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto divertendosi.
Questo rito si ripeterà Venerdì 2 marzo a Cotignola
Un rito beneaugurante di racconti e di fuoco. Nel Lòm a mêrz all'Arena si effettuerà la cottura primitiva di un grande vaso della nostra terra.
L'orario non è ancora definito ma vi terremo informati
Dalla redazione Slow Bike Tourism
Pagina Facebook
Commenti
Posta un commento