Quello che si prevede guarda alla bici come promessa...
Non sarà semplice, lo sappiamo e c'è tanta voglia di ripartire e di normalità.
Probabilmente non sarà normale come vorremmo, almeno ancora per qualche tempo ma la primavera e l'estate avanzano, quello che si vede nell'orizzonte è una promessa a due ruote.
Probabilmente non sarà normale come vorremmo, almeno ancora per qualche tempo ma la primavera e l'estate avanzano, quello che si vede nell'orizzonte è una promessa a due ruote.
L’estate 2020 potrebbe essere all’insegna del turismo in bici.
Questa è la previsione che arriva dal rapporto 2020 stilato da Isnart-Unioncamere e Legambiente, che hanno fatto il punto sull’andamento del settore nel 2019 ed analizzato, in prospettiva, quelle che sono le attuali condizioni dettate dalle misure anti-Coronavirus.
Questa è la previsione che arriva dal rapporto 2020 stilato da Isnart-Unioncamere e Legambiente, che hanno fatto il punto sull’andamento del settore nel 2019 ed analizzato, in prospettiva, quelle che sono le attuali condizioni dettate dalle misure anti-Coronavirus.
Secondo le analisi presentate il cicloturismo rappresenta una delle
possibilità di vacanza più in linea con la “Low Touch Economy“,
scaturita dalle misure di sicurezza adottate per contenere la pandemia
di Coronavirus. L’utilizzo della bicicletta, che consente di risparmiare
l’emissione di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, rappresenta
una risposta ideale al bisogno di rigenerarsi dopo una fase di disagio e permette esperienze a piccoli gruppi, in solitaria e con la sicurezza del distanziamento utile e/o necessario.
Secondo Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente:
“Le cifre del rapporto dimostrano ancora una volta, se mai ce ne
fosse stato bisogno, come il cicloturismo possa rappresentare una
risposta utile alla crisi che stiamo attraversando. È utile dal punto di
vista sanitario, per le distanze e l’attività motoria che prevede, è
utile dal punto di vista ambientale per dare risposte alla crisi
climatica, è utile all’economia vista la quantità di risorse che
movimenta. Infine è utile per fare rete sui territori: niente meglio di
un percorso cicloturistico connette attrattori e operatori favorendo
quella virtuosa sinergia di cui il Paese ha bisogno”.
Noi teniamo la barra, anzi le ruote in Emilia-Romagna con Davide Cassani che in qualità di presidente dell’APT dell’Emilia
Romagna ha le idee chiare e vede nella bicicletta una delle
componenti fondamentali per rilanciare l’economia, il turismo e favorire
gli spostamenti durante e dopo il periodo di emergenza.
“Non sono una figura politica, ma credo che la nostra regione sia una di
quelle che offre un gran numero di panorami: mare, montagna e
colline. Il presidente Bonaccini ha deciso di investire un milione di
euro per favorire gli spostamenti in bicicletta, e credo che per
rilanciare l’economia turistica sia necessario continuare a fare degli
investimenti mirati sul cicloturismo. La bicicletta è il mezzo di
trasporto ideale perché consente il distanziamento sociale e soprattutto
non inquina: prendere i mezzi pubblici è difficile, è necessario quindi
cercare un mezzo alternativo all’auto per non intasare il traffico e
soprattutto per non inquinare. In Emilia Romagna si lavorerà anche sul
cicloturismo fuori strada, sia in Gravel che in mountain bike, al fine
di permettere davvero a tutti di visitare la nostra regione pedalando”.
Dalla Redazione Slow Bike Tourism
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