L'arte di guerra

(Dalla ns redazione)

Bruno Zama è (da oltre dieci anni) un collezionista romagnolo particolare:
La sua passione per il materiale bellico inerte, per i reperti delle due guerre mondiali, recuperato, modificato, trasformato e riutilizzato per la quotidianità domestica o agricola.
In un certo senso l'arte di far necessità che deriva anche dalla memoria storica, da quanto accadeva realmente nei territori segnati dal passatto del conflitto.
Storia e storia della linea Gotica che ha lasciato le sue ferite anche in Romagna dove alcune vestigia del passaggio del conflitto sono ancora testimonianza di un cupo passato e possono anche essere spunto per una pedalata nel territorio.

Questi oggetti hanno subito una conversione in favore della vita. Sono diventati utensili di pace. Per necessità i primi a trasformarli sono stati i soldati nelle trincee scavate per proteggersi, dove le lunghe attese tra un assalto e l'altro erano ingannate in diversi modi. Quello di modificare un elmetto per farci una pentola ad esempio, o di una gavetta farci una grattugia o uno scolapasta, dalle cassette o dalle taniche militari ricavarne stufe, il filospinato era materia per fabbricare anche crocifissi, i bossoli del fucile per fare accendini. Era un modo per il soldato di recuperare una parte della creatività, per evadere dal senso di morte.
I manufatti realizzati sono opere d'arte, la "trench art" e sono attualmente visibili al Museo Nazionale di Castel S.Angelo a Roma

Foto: elmetto USA mod. 1917, proiettile di artiglieria inerte mai sparato, riutilizzato come lampada elettrica (collezione Bruno Zama)

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